Recentemente mi è stato regalato un breve ma delizioso libro intitolato Così parlò il nano da giardino, scritto da Margherita Oggero, insegnante e scrittrice di Torino, e splendidamente illustrato da Guido Pigni (di cui vi allego il link del suo sito personale, nel caso voleste curiosare un po’ tra i suoi lavori: http://www.guidopigni.com/).
Questa favola ha per protagonisti dei simpatici e curiosi gerbilli alla ricerca di un gerbido (ovvero un terreno incolto) nuovo dove vivere, poiché vicino a quello vecchio costruiranno una pensione per cani, e si sa che i cani – non tutti i cani ma quasi – non vanno troppo d’accordo coi gerbilli e sovente gli fanno dei brutti scherzi.
Ma trovare un posto adatto alla loro vita tranquilla e riservata non è cosa facile, per questo si rivolgono al loro amico Gongolo: un nano da giardino di tutto rispetto, che soffre però di solitudine, infatti nonostante il suo nome non gongolava per niente, dato che, mancandogli la compagnia di altri nani da giardino e soprattutto di Biancaneve, le giornate erano lunghissime e noiose.
Ma trovare un posto adatto alla loro vita tranquilla e riservata non è cosa facile, per questo si rivolgono al loro amico Gongolo: un nano da giardino di tutto rispetto, che soffre però di solitudine, infatti nonostante il suo nome non gongolava per niente, dato che, mancandogli la compagnia di altri nani da giardino e soprattutto di Biancaneve, le giornate erano lunghissime e noiose.
Inizia così il viaggio verso la Terra Promessa, il luogo paradisiaco descritto dal malinconico amico, seguendo una mappa tracciata con cura.
Tra giochi di parole, agguati inaspettati, ragazzini delusi, spaventapasseri dimenticati e nuove amicizie, si dipana una scrittura linguisticamente ricca, veloce ed ironica, che non manca di far divertire chi legge, perché le parole sono giocattoli con cui ci si può sbizzarrire in tanti modi. Senza strapazzarle troppo, però.
Consigliato ad adulti e bambini!
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