Durante il Giorno della Memoria ho ripensato ai tanti libri scritti sull’argomento, all’alto valore storico ed umano che possiedono e a quanto sono ancora purtroppo attuali.
Uno di essi, La Notte di Elie Wiesel, ha poco più di cento pagine, ma leggerlo tutto d’un fiato non è possibile: ognuna di esse è frutto di una sofferenza così intensa che è impossibile non soffermarcisi più di quanto ci si aspetterebbe.
Wiesel vive attualmente negli USA ed è uno scrittore di origini rumene che durante la Seconda Guerra Mondiale venne deportato nei campi di concentramento, dove perse la sorella ed i genitori.
Sopravvissuto all’Olocausto, in La notte egli racconta proprio di questa esperienza che ha cambiato per sempre la sua vita. Una lunga notte piena di atrocità ed assenza di umanità, un’oscurità calata sulle coscienze delle persone, un abisso di dolore impossibile da dimenticare, un’assenza di una qualsiasi presenza divina.
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.
Un libro che tutti dovrebbero leggere. Per non dimenticare mai.