“Séraphine, devi metterti a disegnare!”
Tutto è cominciato con un ordine.
Imperioso.
Della Vergine Maria o di un angelo, la versione varia.
Così è cominciata l’avventura del dipingere.
Della sua infanzia, quasi nulla.
Conosciamo il suo nome, il nome degli angeli della prima gerarchia, i più vicini alla presenza divina. Ardenti.

Il testo è una progressiva scoperta di questa donna, un’artista fuori del comune che inventa una tecnica tutta nuova (i cui segreti nessuno conoscerà mai) nel buio della sua stanza, di notte, al riparo dal mondo e dalle paure che esso le suscita. Dipinge fiori, alberi, frutta. Non segue scuole, non ha insegnanti, la sua pittura è ispirata dal divino e riflette il suo mondo interiore. Séraphine sente l’arte, non la pensa, per lei è un atto istintivo e qui sta la sua grande forza.
Wilhelm Uhde (scopritore di Picasso, Braque e ad altri pittori) rimane affascinato da questo cuore semplice e dai suoi colori, dalla forza vibrante delle sue tele: ne diventa amico e protettore.

Tante domande sorgono leggendo della vita di questa artista. Personalmente mi sono innamorata subito dei quadri di Séraphine, dei suoi colori sgargianti che emanano vita e contrastano con la solitudine e il dolore della sua storia personale.
A voi il piacere di scoprire qualcosa di più nelle pagine di Cloarec e magari anche nel film di Martin Provost, uscito nel 2008 ed intitolato proprio Séraphine (ma ovviamente solo dopo aver letto il libro!).
Anonimo
Non ho letto il libro ma ho visto il film: un capolavoro! L'attrice francese (di cui non so il nome) che interpreta Seraphine lo fa in modo così autentico da farti vivere ogni sua emozione. Letteralmente commovente. Lo consiglio!
Tanya
22 aprile 2013 alle ore 13:25
Alice says:
Assolutamente sì... :) e quando riesci, leggi il libro, ti piacerà tantissimo!!
22 aprile 2013 alle ore 13:41